Conversazioni con MOHAMED BA

All’interno del Festival “Diritti in cammino”
Venerdì 17 maggio ore 16


Di origini senegalesi, da sedici anni in Italia, padre di due figli, vive a Milano. Ha “incontrato” la nostra umanità attraverso l’aggressione, il 31 maggio del 2009, di un cittadino armato di coltello, che oggi chiama “fratello” invitandolo a riflettere sul suo gesto. Avrebbe potuto essere ucciso, invece è scampato ed ha continuato a svolgere il suo lavoro: educatore, scrittore, ma anche attore e regista.
Si chiama Mohamed Ba, e incontrarlo significa essere letteralmente catturati dalla sua arte oratoria: è un griot, uno di quelli che nell’Africa sub-sahariana sanno trasmettere alle giovani generazioni i significati più profondi della vita attraverso immagini realizzate con il corpo, oppure storie, narrate e accompagnate dal djembé.
Perché lo abbiamo invitato ad un incontro pubblico e gratuito?
Perché stiamo assistendo, dal punto di vista legale , ad un cambiamento epocale per l’Italia. Il recente Decreto Salvini ha modificato drasticamente le possibilità per le piccole realtà come associazioni e centri di accoglienza di piccole dimensioni di accogliere i richiedenti asilo e i rifugiati: con i tagli ai fondi destinati a garantire vitto, alloggio e servizi fondamentali, gli unici soggetti che potranno continuare il servizio saranno i grandi centri,
quelli che accolgono centinaia di persone, capaci di ridurre i costi grazie a economie di scala. Chiuderanno, e questo a breve anche a Piacenza, tutte le piccole esperienze virtuose che redistribuivano sul territorio gli introiti. Proprio quelle che davano lavoro a operatori sociali, mediatori linguistico-culturali, insegnanti e psicologi e garantivano percorsi di integrazione finalizzati alla progressiva autonomia dei migranti. Rimarranno sul mercato, invece, le multinazionali che dispongono dei capitali necessari ad aprire mega-centri e gestire su grandi numeri servizi improntati più alla compressione delle spese che alla qualità dell’offerta. Tra questi si colloca ORS Italia Srl, una multinazionale dell’accoglienza con affari in Svizzera, Austria e Germania, con un’intricata rete di finanziatori che coinvolge capitali sauditi, società londinesi e fondi pensione statunitensi. Lo ha denunciato Valori, testata giornalistica promossa da Banca Etica, in un dossier di gennaio 2019 presentato alla Camera dei Deputati e intitolato: “Migranti, gli sciacalli della finanza brindano a Salvini”.
E perché, come cittadini , vogliamo fermarci ad ascoltare, ma anche interrogare la sua esperienza di uomo che ama l’Italia e Milano, i bambini e i ragazzi, e insieme ama la possibilità di vivere liberi e uguali sull’unico pianeta che ci è dato.
In questi ultimi tempi sentiamo il bisogno di ripensare la convivenza: da cristiani, da uomini e donne, da cittadini, da pensionati. Una convivenza ricca di tutta quella civiltà umana che costruisce la pace tra le nazioni incominciando ad accorgersi del suo vicino di casa, giovane o vecchio che sia, o di chi gli capita di incontrare, o di chi si deve prendere cura per il lavoro che svolge. Ci sembra che i nostri rapporti umani siano improntati alla superficialità, e spesso al giudizio facile e frettoloso. Che ci curiamo più di cosa comprare che di chi essere, o meglio che non pensiamo che le due cose abbiano una qualche correlazione.
Abbiamo bisogno di vincere la paura, di argomenti su cui riflettere, e di coraggio per operare scelte rispetto al tema delle migrazioni. E di farci un’opinione libera da propagande opportunisticamente pilotate.
Mohamed Ba inizierà la sua giornata a Piacenza venerdì 17 maggio incontrando alcune classi di due licei cittadini, e alle 16 sarà sul Pubblico Passeggio, all’ingresso dal lato del Liceo Scientifico “Respighi” a dialogare sul tema: “Migrare è un diritto: per chi?”.
Chiunque sarà il benvenuto con domande e riflessioni.

Rita Parenti, Associazione Mondo Aperto – APS